Parco Jingshan a Pechino (2004 - 2008)
Il parco della “Montagna del Carbone”, appena alle spalle della Città proibita. Come la Montagnetta di Milano, anche questa è stata realizzata con i materiali di scavo per la costruzione della Città stessa. Era il parco dove giocavano i figli delle famiglie imperiali. Adesso è un altro dei tanti gradevolissimi (e verdissimi) luoghi dove i pechinesi vanno per il loro relax di canti, balli, giochi ed esercizi vari.
L’ultimo imperatore Ming, Chong Zhen, che nel 1644 non riuscì a fermare una ribellione militare, giudicò corretto impiccarsi a un albero del parco, tuttora vivente (vedi foto).
I pianerottoli delle scale che salgono al tempio buddista sulla sommità erano anch’essi adorni di tempietti, depredati nel 1900 dalle truppe delle “Otto Potenze”, mandate a stroncare la rivolta dei Boxer (e a RUBARE). Al posto di ciascun tempietto, un’icastica targa di ottone ricorda il vergognoso evento. Dalla sommità si gode di bellissime viste su Pechino e in particolare sulla Città proibita e sul Parco Beihai (umidità permettendo). Questo sarebbe un paese arretrato e oppressivo? Boh...
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